lunedì 10 dicembre 2012

EMILIA ROMAGNA: PAMPEPATO O PAMPAPATO, PAMPAPAT

Le origini del Pampapato della provincia di  Ferrara (ne esistono altre versioni, nella provincia di Rieti e nella provincia di Terni) si ricollegano alla tradizione di preparare i cosiddetti "pani arricchiti" durante le festività natalizie.
Il Pampapato fece la sua prima comparsa sulla tavola della corte Estense intorno al 1600. A quei tempi infatti i nobili di corte erano soliti dare a banchetti molto ricchi ed elaborati, normalmente a base di carne, cacciagione, pesce.
Al termine, vi era l’abitudine di addolcire il palato con piatti dolci, veri e propri pani a base di spezie ed aromi. Ferrara venne successivamente restituita dagli Estensi allo Stato Pontificio di Roma.
La tradizione, infatti, vuole che il Pampapato venisse prodotto dalle monache di clausura del convento Corpus Domini le quali, in occasione del Natale, lo inviavano in omaggio agli Alti Prelati. La sua stessa forma, a calotta ,tendeva a riprodurre lo zucchero, il copricapo degli ecclesiastici. La nascita del pampepato al cioccolato, risale a primi del novecento riprendendo un'antica ricetta ferrarese risalente al XVI secolo, che vedeva presente sulle mense ferraresi un dolce chiamato "pan del papa".
L’impasto è composto da cubetti di scorza d’arancio candito, farina, zucchero, mandorle, nocciole, acqua, cacao in polvere, miele aromi naturali. E’ ricoperto interamente di cioccolata fondente extra. Il Pampapato è privo di coloranti, conservanti e antifermentivi.E' un prodotto quasi interamente fatto a mano che richiede tempi di preparazione relativamente lunghi. Si prepara l’impasto amalgamando in maniera uniforme gli ingredienti, i singoli pani vengono pesati e successivamente vengono lavorati a mano in modo da fare assumere loro la tipica forma a calotta, vengono inseriti nel forno per la cottura.
Al termine di questa fase il prodotto ottenuto risulta solido e pressoché privo di acqua. Per poter garantire la morbidezza dell’impasto è necessario procedere alla stagionatura per circa tre giorni in camera di umidificazione, fase questa estremamente delicata, poiché un’umidificazione o stagionatura inferiore alla norma o eccessiva può causare effetti negativi quali la secchezza dell’impasto o l’insorgere di muffe. Al termine di queste fasi, dopo aver proceduto alla copertura di cioccolato fondente extra, il prodotto è pronto per essere confezionato e venduto sul mercato.

La ricetta:

Ingredienti:
  • 200 gr di farina
  • 100 gr di mandorle
  • 100 gr di miele
  • 100 gr di cacao in polvere
  • 100 gr di frutta candita a dadini
  • 2 gr di cannella
  • 2 gr di chiodi di garofano tritati
  • acqua o latte
  • 100 gr di cioccolato fondente per la copertura.
Prendere tutti gli ingredienti (ad esclusione del cioccolato che servirà per la copertura) e mescolarli insieme fino a formare un composto abbastanza sodo. Stenderlo in una placca da forno dando la forma tipica a cupola e metterlo in forno a una temperatura media per circa un'ora e mezza. Come anche riportato nella descrizione il dolce viene La particolarità di questo dolce è che non viene consumato subito ma occorre lasciarlo per circa 10-15 giorni in un ambiente fresco ed umido, passato il tempo sciogliere a bagnomaria il cioccolato e ricoprite il Pampapato.  Utilizzare materie prime di ottima qualità.

Fonte: www.ermesagricoltura.it;  Ricetta: www.cookaround.com



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